Tanto tempo fa una studentessa universitaria, piena di speranza ed ambizioni, era fidanzata con un ragazzo.Sognava di rendersi indipendente, laurersi e diventare magistrato, non voleva intraprendere la libera professione o prepararsi per la carriera notarile, secondo i desideri del padre, perchè era dell' idea che il lavoro ed il guadagno nella vita non sono importanti di per sè, ma in quanto mezzo per raggiungere l'agognata libertà, rendersi utile alla società , costituirsi una propria famiglia con dei figli. Il ragazzo, invece, più grande, cruccio della famiglia borghese di cui faceva parte, era un pittore, poco conosciuto, scrittore di romanzi e poesie mai pubblicati. Era capace di parlare in versi correntemente, come pochissimi sono in grado, componeva dei poemi cavallereschi, pensava di essere un uomo di un'altra epoca, con valori non corrispondenti alla società in cui viveva: onore, generosità, onestà, coraggio. Era un idealista, un novello Robin Hood, sempre pronto a dare ai poveri quel che aveva, non era per nulla ambizioso, non voleva far carriera, odiava il suo lavoro d'impiegato, procurato dal padre, non aveva la porsche come il fratello, non portava abiti griffati. La ragazza non condivideva quel suo modo di essere, non capiva, pur amandolo, ed egli si sentiva solo. Una sera questo ragazzo ha avuto un incidente, ha sbattuto la testa ed è morto. Alcuni parlavano di suicidio, anche se egli era legato alla vita. La sua morte è stata un' enorme tragedia che ha cambiato la vita di quelli che l'amavano. Al funerale hanno partecipato moltissimi giovani ed anche tanti amici della famiglia. Il padre si è ammalato di cancro ed è morto di lì a poco, la mamma per fortuna sua, era già morta, la ragazza si è ammalata anche essa di colite, ha rischiato un esaurimento nervoso, per un anno ha smesso di studiare, avendo perso l'interesse, il fratello più piccolo ha avuto un esaurimento ed è stato salvato dall'amore di una donna. La ragazza non è diventata magistrato, ha capito troppo tardi quali sono i veri valori della vita, ha perso l'ambizione, si è sposata , ha avuto un figlio, si è laureata, ma ha lavorato presso lo Stato come funzionario e non come magistrato, cerca tutt'ora di dare, a suo modo, un apporto alla società di cui fa parte. Ha ricercato il senso della vita, che ritiene essere non solo nostra ed avere tante strade, tante finalità anche a noi sconosciute. Dice che abbiamo il dovere di viverla dando il nostro meglio, in qualunque condizione ci troviamo, non bisogna mai scoraggiarsi. Questa notte ho fatto un brutto sogno, anzi ho avuto un incubo, che mi ha fatto svegliare di soprassalto e così ho pensato di scrivere questa lettera ai giovani e a tutti coloro che sono disoccupati e non riescono a vedere un futuro, una prospettiva di vita. Ho sognato di trovarmi a casa di mia madre e di conversare tranquillamente e serenamente del più e del meno con un compagno di mio figlio, non identificato diversamente, un volto sconosciuto nella realtà.
Del tutto ignara di quello che sarebbe successo di lì a poco, non ero consapevole del reale stato d'animo di quel ragazzo. Infatti quel ragazzo si è recato in un'altra stanza e dopo di che si è sentito un tonfo, mia madre ha gridato disperata, quel ragazzo si è buttato dal balcone. Mi sono svegliata di soprassalto.
Scusate questa lettera la scrivo di getto
Un bacio, una mamma