Sento tanto parlare di tribunali popolari. I tribunali popolari, da alcuni invocati, sono pericolosi, perchè senza regole e perchè il popolo è facilmente infervorabile, lo dimostra la storia. Una organizzazione sociale deve essere organizzata secondo regole, che vanno adattate ai tempi , se sbagliate, devono essere cambiate, modificate o anche sostituite. Il popolo,anche il più pacifico, che subisce tante ingiustizie, inferocisce, la massa ha una personalità diversa dai singoli componenti. Occorre che Politici ed Amministratori della cosa pubblica ne prendano coscienza, non siano sordi, ascoltino il popolo.Lo stato è composto da tutti i suoi membri, che devono collaborare ognuno col proprio ruolo per il bene comune . La risposta alle proteste non deve essere la repressione, ma il cercare la giusta soluzione dei problemi e la loro attuazione. Per fare questo occorre un'organizzazione efficente ed una programmazione. Lo stato è una grande comunità e quindi complessa, che va retta da gente preparata, retta, onesta, umile, pronta ad operare per il bene della collettività: occorre perciò dialogo, democrazia, saggezza e competenza. Occorrono leggi ed amministrazioni giuste, non basta la legalità, poichè la legalità può anche essere iniqua. Sono necessari sia una legge elettorale democratica, che lasci spazio anche ai più deboli, ai minoritari, ma anche uno stato presente che non delighi i propri compiti ad altri o ,pur delegando che vigili sulla giusta e legale operatività, che applichi i principi di solidarietà e giustizia sociale. Lo stato ha un senso quale organizzazione sociale se porge la mano a quei componenti che sono più deboli. Il momento è difficile e pericoloso