13 Novembre 2010 ore 11:31
La ricerca storica e suoi limiti oggi in Italia
Gli Archivi di Stato e la loro funzione. Chiunque voglia conoscere la storia o qualunque storia ,intendo quella vera , deve ricercare le fonti originali,i documenti., Quella raccontata nei libri è la storia interpretata; è la versione dei fatti secondo la visione di chi scrive; ognuno racconta ed interpreta i fatti a modo proprio, mette in rilievo un aspetto o un altro di uno stesso accadimento e giunge così a conclusioni totalmente personali.
Tempo fà mi trovavo in Austria, una guida narrava delle cinque giornate di Milano del 1848, come della rivoluzione dei lombardi , a cui seguì la guerra con il Regno di Sardegna.
Parlando di quello stesso moto noi italiani usiamo la parola insurrezione del popolo lombardo contro i dominatori austro ungarici e la guerra la chiamiamo prima guerra di indipendenza. Di tutto ciò sono consapevoli i frequentatori degli Archivi di Stato, che vi ricercano i documenti originali. Ma chi sono essi? Una sparuta minoranza, un'elite, professori d'Università, studenti mandati dai professori per la ricerca di argomenti per la tesi, architetti, pensionati, rari appassionati di storia locale, utenti che ricercano qualche documento per fini giudiziari.
La maggior parte della popolazione sconosce la loro esistenza e l'enorme preziosissimo patrimonio ivi conservato, nonostante le mostre, i siti, le presentazione dei libri degli studiosi,le visite guidate per le scuole.
Il patrimonio è talmente grande , che oggi vi è il problema della conservazione dei documenti
cartacei ,degli spazi e della sicurezza dei locali; i costi sono enormi.
Si pensa di mantenere le sedi storiche per ospitare le sale studio e per conservare la documentazione più antica, ma gli archivi, cioè i documenti, devono essere accolti in nuove sedi ,adeguate alla sicurezza, in edifici moderni, possibilmente costruiti appositamente ed in grado di ospitare una quantità molto maggiore di documenti.
Così dice Luciano Scala, l'attuale Direttore Generale degli Archivi. Meno male pare che sia abbandonata l'idea di darli in outsourcing,, che in termini pratici significa consegnare i beni dello Stato per la conservazione e per la gestione ai privati. Comunque se la produzione e la circolazione dei documenti della P.A .in un futuro avverrà on line ,il problema degli spazi sarà più contenuto. Ma dove ricercare i documenti, per lo meno quelli consultabili? L'impresa non è facile.
Per fortuna oggi la ricerca storica è più semplice grazie ad internet, ormai quasi tutti gli istituti sono forniti della Carta dei servizi, consultabile on line , che può dare una prima indicazione dei servizi resi e del materiale conservato. Gli Archivi di Stato sono on line, ma non tutti gli Archivi Storici Pubblici lo sono.
Gli Archivi di Stato, oltre alla documentazione statale, unitaria e preunitaria risalente all'Alto Medioevo, conservano gli archivi notarili anteriori agli ultimi cento anni e gli archivi degli enti ecclesiastici e delle corporazioni religiose soppresse, i cui beni vennero confiscati dallo Stato, gli altri archivi facenti parte del patrimonio della Chiesa sono conservati presso gli enti ecclesiastici, che hanno un proprio regolamento Gli Archivi di Stato possono ricevere in deposito archivi degli enti pubblici (regioni, province, comuni, enti pubblici non territoriali) e archivi privati (di famiglie, personali, di impresa, di istituzioni). Gli Archivi di Stato con sede nelle città capitali degli Stati preunitari conservano le carte degli organi centrali di quegli Stati.
L'Archivio centrale dello Stato conserva le carte degli organi centrali dello Stato italiano dopo l'unificazione del Regno.
Il Codice dei beni culturali del 2004 definisce bene culturale gli Archivi degli Enti Pubblici, i singoli documenti degli enti pubblici, gli archivi e i singoli documenti dei privati dichiarati di interesse storico particolarmente rilevante dal Ministero BCA e ne detta la disciplina.
Gli organi giudiziari e amministrativi dello Stato, dopo le operazioni di scarto, versano all'Archivio Centrale dello Stato e a gli Archivi di Stato ( uno in ogni provincia) i documenti relativi agli affari esauriti da oltre 40 anni, unitamente agli strumenti di consultazione Le liste di leva e di estrazione sono versati sett'anni dopo l'anno di nascita della classe a cui si riferiscono .Gli Archivi Notarili versano gli atti notarili ricevuti dai notai che cessarono l'esercizio professionale anteriormente all'ultimo centennio. Anteriormente gli atti dei notai cessati si trovano presso gli Archivi notarili, che come gli archivi di stato sono in ogni provincia , alcuni di questi ultimi hanno delle sezioni, come in Sicilia Caltagirone, Sciacca. Alle volte presso l'archivio di stato si trovano documenti più recenti in quanto sono stati ricevuti poiché in pericolo di dispersione o di danneggiamento. Gli archivi degli uffici o enti soppressi sono conservati presso gli Archivi di Stato, quando non sia necessario versali ad altri enti. Gli Archivi di Stato possono ricevere in donazione Archivi di privati o acquistarli, o accettarli in deposito. Il Ministero per gli Affari Esteri, gli Stati Maggiori dell'esercito, della marina dell'aeronautica per quanto riguarda i propri documenti avente carattere militare e operativo,la Presidenza della Repubblica, la Camera ed il Senato , La Corte Costituzionale conservano i propri atti nei propri archivi storici. La consultabilità o meno di questi documenti segue regolamenti propri dei singoli organ, quelli degli Archivi di Stato e degli Archivi Storici Pubblici sono liberamente consultabili. Ma alcuni documenti relativi alla politica estera o interna dello Stato, conservati negli Archivi Storici degli Enti ed Istituti Pubblici, non sono liberamente consultabili fino a 50 anni dalla loro data, poiché è stata dichiarata la riservatezza dal Ministero dell'interno d'intesa con il Ministero per le Attività o i Beni Culturali. Prima di allora occorre l'autorizzazione ad personam del Ministero dell'Interno, che può concederla per scopi storici. Ma tali documenti conservano il loro carattere riservato e non possono essere diffusi.
Non possono essere consultati liberamente prima di 40 anni dalla loro data anche quei documenti contenenti dati sensibili e dati relativi a provvedimenti di natura penale espressamente indicati dalla normativa in materia di trattamento dei dati personali.
Il Codice della Privacy stabilisce che il trattamento di dati giudiziari da parte di privati o di enti pubblici economici è consentito soltanto se autorizzato da espressa disposizione di legge o provvedimento del Garante che specifichino le rilevanti finalità di interesse pubblico del trattamento, i tipi di dati trattati e di operazioni eseguibili.
Ma se i dati sono idonei a rivelare lo stato di salute, la vita sessuale o rapporti riservati di tipo familiare il termine è di 70 anni.
I dati sensibili sono quei "dati personali idonei a rivelare l'origine razziale ed etnica, le convinzioni religiose, filosofiche o di altro genere, le opinioni politiche, l'adesione a partiti, sindacati, associazioni od organizzazioni a carattere religioso, filosofico, politico o sindacale, nonché i dati personali idonei a rivelare lo stato di salute e la vita sessuale.(Codice della Privacy ).
Virginia Giuliano
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Cataniaoggi
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