Tuesday, February 26, 2008

Per non dimenticare e per agire: considerazione da…… un viaggio a Praga.

Cari amici vi voglio raccontare del mio ultimo viaggio mordi e fuggi di soli 5 giorni a Praga, città bellissima immersa in un meraviglioso verde.

Parto da Catania, con l’aereo sorvolo l’Etna e il Vesuvio, le isole croate, le alpi con le loro cime maestose e poi, dopo un po’, finalmente a Praga.

Il mio albergo in centro si trova a Praga 1, relativamente vicino a Place Venceslao.

Era, un tempo, un mercato di cavalli ed ora è un lungo e largo viale pieno di negozi, librerie a più piani, bar e banche, interrotto, nella parte alta, dal Museo Nazionale di Praga e dalla piazza antistante; in quest’ultima sono poste la statua equestre del protettore della Boemia, San Venceslao, ed una targa, che ricorda uno dei due studenti che nel 1969 si sono dati a fuoco per protesta contro l’invasione sovietica con i carri armati.

Non lontano, lungo il viale, l’altra targa.

E così la bellissima piazza ed il lungo viale sono stati teatro di sanguinose proteste da parte di un popolo, coraggioso, generoso, capace di lottare per l'ndipendenza.

La sera del mio arrivo, in verità, il cielo era bigio e l’aria pungente, tanto da dissuaderci dal fare una passeggiata, dopo aver cenato in un locale vicino l’albergo. L’indomani, spuntando il sole, Praga, nonostante i gravi fatti in essa avvenuti, appare con tutto il suo splendore.

Decidiamo di farci accompagnare per il centro, partendo da piazza Venceslao, da una guida, una simpatica donna laureata in lingue e specializzata in Italiano, che ama l’Italia e di cui conosce, purtroppo, solo Roma per questioni finanziarie.

Ella ci dice che ,pur tuttavia, a Praga il reddito medio pro capite è di gran lungo più alto rispetto al resto del paese.

Ci dirigiamo verso il quartiere ebraico, il ghetto. Attaccato ad una sinagoga vi è il cimitero con le tombe sovrapposte per questione di spazio.

Nelle steli di pietra attraverso simboli e brevi iscrizioni, sono date informazioni relative alla vita e allo stato del defunto.

Più grandi sono le steli, maggiore era l’importanza in vita del defunto.

Gli ebrei di Praga,costretti a vivere segregati rispetto agli altri abitanti, pur tuttavia al loro interno erano molto classisti e chiusi.

La classe più importante era quella dei rabbini. In una sinagoga è descritta la vita del ghetto e le usanze in occasione dei funerali.

Vicino al cimitero il museo dei deportati nei campi di concentramento in cui si trovano il lunghissimo elenco dei 77297 deportati praghesi, lettere e disegni di bambini, testimoni dei loro stati d’animo e della loro percezione degli orrori: disegni di guardie con cani rabbiosi, case dai fumaioli fumanti, separazioni violente dai genitori, e descrizioni dell’aldilà dove, finalmente, la famiglia si riunisce. Una donna, con fatica, in uno dei campi, si era procurata carta e penne e con questi semplici strumenti aveva fatto scrivere e disegnare ai bambini rinchiusi al fine di distrarli. Nelle sale del museo una sopravvissuta raccontala sua storia, quei fatti si erano fissati nella mente in maniera indelebile ed hanno angosciato la sua esistenza. La creazione del ghetto era stata voluta dai cattolici, che a Praga hanno fatto sentire tutto il loro peso, con le espropriazioni di terreni in favori dei conventi,la persecuzioni degli eretici ( gli ussiti)e le esecuzioni esemplari dei lori capi in piazza. Gli ussiti ,otre che eretici , erano dei rivoluzionari che si ribellavano allo strapotere della chiesa, chiedendo l’applicazione di norme più democratiche, andando incontro alle esigenze del popolo.

Nel 1420 furono stilati i Quattro articoli di Praga, una sorta di manifesto del credo hussita:

1. Libertà per i preti e per i laici di predicare le Sacre Scritture in lingua locale.

2. Comunione eucaristica sotto ambedue le forme, il calice contenente il vino e il pane, data sia agli adulti che ai bambini, (in particolare il calice divenne il simbolo degli ussiti).

3. Espropriazione dei beni ecclesiastici, povertà del clero e rinuncia ai beni materiali.

4. Pene severe per i peccati mortali commessi da membri del clero.

Per tutta risposta i gesuiti ed altri ordini religiosi si impossessarono di tanti terreni, togliendoli ai legittimi proprietari. I conventi di Praga, come pure le chiese, ostentano ricchezza, basta pensare alla casa di Loreto e alla Santa Casa: al suo interno, tra l’altro un altare d’argento di ben cinquecento chili, degli ostensori con diamanti e pietre preziose.

Ma bisogna riconoscere che la Chiesa cattolica, durante il nazismo, ha salvato tante vite. In Europa degli ecclesiastici hanno rischiato la loro vita per gli ebrei ed alcuni l’hanno persa.

Oggi molti individui, sono impegnati nel sociale e spendono la loro vita per il bene di quella parte di umanità che soffre la fame e la sete,di contro tanti altri sono indifferenti, disorientati ed impauriti da fatti violenti, la mente è continuamente bombardata da onde elettromagnetiche e da tanto altro ancora.

L’umanità si sta danneggiando.

Dovremmo tutti, potenti e non, riflettere e chiederci dove stiamo andando e conducendo i nostri figli.

La scienza , la ricerca, la conoscenza in genere, in sé e per sé, possono essere solo positive, sono strumenti,che, però, devono essere usati per il bene dell’umanità e,quindi, di tutti.

Tutti siamo corresponsabili, in quanto dobbiamo svolgere la nostra parte, anche se essa è difficile per noi esseri imperfetti: i potenti con le loro norme e con l’impiego dei loro mezzi, i comuni mortali con la possibilità di opporsi o meno e di esprimere il proprio dissenso o il proprio plauso.

Il pensiero di ognuno può portare a riflessioni e considerazioni nuove, dovute alle varie esperienze. E poi anche la non azione è azione.

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