Monday, November 02, 2009

Fiumara d’Arte. La porta della bellezza. Antonio Presti Un grande uomo per Librino

Ho conosciuto Antonio Presti parecchi anni fa, a Marina di Tusa, un paese della Sicilia stretto tra mare e monti, i Nebrodi, conosciuto un tempo per la lavorazione delle acciughe. Quivi Antonio ha costruito un albergo, l’Atelier Sul Mare, ma non è un albergo comune, perché ospita al suo interno opere d’arte di pittori e scultori,ogni stanza è a tema. Non solo ma ha sparso sulla riva del mare, sul letto del fiume che scende dai monti e in varie campagne attorno al paese delle grandi sculture di artisti famosi italiani e stranieri, il tutto con l’impiego del suo patrimonio ed attirando ,così su Tusa ,un paese bello, ma turisticamente poco conosciuto, grande quantità di turisti.Ha organizzato giri turistici anche nelle zone circostanti, facendo conoscere l’artigianato locale, soprattutto i ceramisti . Ma come spesso avviene nella vita, la gente di Tusa non è stata riconoscente al suo benefattore e così, dopo spiacevoli vicende, Antonio si è trasferito a Catania, pur lasciando a Tusa l’Atelier. Ma egli è un mecenate e benefattore per vocazione e,così la sua attenzione si è posta su Librino, una città satellite di Catania , di circa 100.000 abitanti, progettata da un grande architetto giapponese,Kenzo Tange, disegnata con viali, palazzi, zona a verde, ma fin oggi mancante delle infrastrutture necessarie a qualsiasi zona abitata: le fogne sono state fatte da poco, i viali pure, mancano i negozi,le palestre, le banche ,luoghi di aggregazioni sociali, vi è un piccolo comando di polizia, delle case popolari fatiscenti e sovraffollate, molto abusivismo, alcuni bar ,negozi di genere alimentari, macellerie, delle chiese nei piani terra dei palazzi, case di cooperative di impiegati, qualche scuola secondaria, non un liceo, non un istituto professionale. Buona parte della gente che vi abita, soprattutto, nella parte arte alta della città è povera e semianalfabeta, disoccupata anche se non tutta naturalmente, ha bisogno di tutto, perciò è facilmente preda della malavita, parecchi bambini sono utilizzati sia per il lavoro nero che per lo spaccio, questa fetta di abitanti non hanno fiducia in loro stessi, sono convinti che non possono fare altro che chiedere a chi può..Ma Antonio ha fatto una scommessa , quella di ridare dignità e fiducia a loro, di abituarli a fare, a donare e non a chiedere per non essere più vittime inconsapevoli. E così dopo aver organizzato varie manifestazioni a Librino per attirare l’attenzione sui bisogni di questa città, ha realizzato una grande opera con la partecipazione degli abitanti del luogo, La Porta della Bellezza .Esso è un monumento realizzato con oltre 9000 formelle di terracotta, realizzato da circa 2000 bambini delle scuole di Librino, sotto la guida di artisti incaricati alla realizzazione del progetto sul muro del cavalcavia di un grande asse attrezzato che divide in due il viale principale di Librino, lasciando il passaggio tra una parte e l’altra tramite una porta ora divenuta della bellezza. Il Monumento è dedicato alla Grande Madre, presso i popoli africani il Sole, come fonte di vita, sotto una delle rappresentazioni della grande madre le formelle con i volti dei bimbi e con una loro frase ispirata al tema , sotto un’altra i volti delle madri di Librino. L’opera fa parte di un altro più ambizioso progetto il Museo all’aperto di arte contemporanea” Terzo occhio Meridiani di Luce”, che dovrebbe ricoprire le facciate dei Palazzi di Librino con gigantografie e proiezioni video , questa opera dovrebbe essere realizzata d’artisti con l’apporto dei padri di Librino, molti nelle carceri. E così Antonio è riuscito a d attirare su Librino anche l’attenzione di registi quale Roberta Torre che in questi giorni sta realizzando un film con gli abitanti del quartiere, Grazie Antonio

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